Salerno, città senza strutture sportive: “Risultato dopo 30 anni d’incuria”
Sigle di associazioni, gruppi civici e partiti ma pochi giovani sportivi. Una presenza simbolica quella che hanno voluto far sentire gli attivisti della città che si sono ritrovati per il sit-in davanti al pattinodromo di Torrione. Una protesta che, proprio partendo dall’ultimo caso di un impianto sportivo letteralmente “franato”, ha voluto accendere i riflettori su almeno 30 anni di mancata manutenzione degli impianti sportivi a Salerno. «L’impatto sulle famiglie è un aspetto che non viene percepito dall’amministrazione comunale. Ci sono richieste e stanziamenti di fondi regionali per Comuni come Sarno, Casandrino, Cava che investono sulle palestre comunali più di Salerno. Sinceramente ci sentiamo presi in giro: dobbiamo andare a Battipaglia o a Baronissi, città che hanno certamente un approccio vero allo sport», denuncia il papà di una bimba di 9 anni che segue i corsi di pattinaggio artistico della Roller. Lo scrive la Città.
Ma è il quadro degli impianti sportivi comunali, nel suo complesso a essere disastroso. «Ben vengano le manifestazioni, anche se è tardi. Salerno è senza strutture da almeno trent’anni, ha il più basso rapporto tra abitanti e strutture, diminuito solo perché è calato il numero degli abitanti. Non ultimo il problema del PalaTulimieri per cui siamo stati costretti ad abbandonare il campionato perché ci sono state date delle autorizzazioni provvisorie all’utilizzo e non è stato possibile fare una programmazione adeguata. In questa situazione non si può fare sport con la “S” maiuscola. Ora si aggiunge il pattinodromo che era un gioiello nazionale», commenta categorico il dirigente della Roller e componente del Comitato regionale della Federazione regionale, Giovanni Melillo.





